Chi non conosce quel fenomeno social del 2019 dal nome Ten years challenge? Si tratta di una sfida social, un po’ narcisistica, che ci invita a mostrarci come eravamo dieci anni fa attraverso l’utilizzo di due foto, messe in un collage, una del 2009 e l’altra appunto del 2019. Queste due cifre non indicano due anni qualsiasi per gli abruzzesi e gli aquilani: quest’anno ricorre il decennale del sisma del 2009. L’idea iniziale di questo articolo era quella di fare un bilancio, di mostrare due “fotografie” della città e con l’occasione buttare giù una lista di dieci cose, oggi tornate a nuova vita, da vedere a L’Aquila.
Iniziando a scrivere, però, mi sono reso conto che non sarei riuscito a stilare una fredda lista di monumenti, per quanto tutti belli e meritevoli d’attenzione, e a sceglierli senza impaccio alcuno. Perché? Il motivo è semplice: nel 2007, come molti altri, appena diplomato, ho scelto di vivere e studiare in questa città, ho vissuto la città prima del sisma (sì! perché per ognuno di noi il tempo si scandisce a partire dal quel 6 aprile con un “prima” e un “dopo”), la sua università, il suo centro, i suoi locali, i suoi giovedì universitari, i suoi vicoli, la sua “quotidianità”. E ho vissuto anche quella notte di aprile sulla mia pelle (riportandola a casa, fortunatamente) con le strade, il centro, i vicoli ridotti a uno scenario di guerra. E poi ho vissuto il “dopo” con tutte le problematiche che ognuno di noi conosce. In questi 12 anni ho imparato a conoscere la città, ad apprezzarne le bellezze e le particolarità, a sopportarne i difetti e le difficoltà. Ma del resto chi non ne ha?! L’ho vista cadere in una notte e ora la sto guardando risorgere come una fenice. Si è vero, non ci nascondiamo: c’è ancora molto da fare e poteva essere fatto di più, forse. Ma ora a dieci anni di distanza credo sia giunto il momento per tirare qualche somma, per parlare di ciò che è stato fatto e, perché no, lasciarsi andare alle emozioni per la riapertura di posti e di luoghi a noi cari. Come scriveva Plinio il Vecchio “la casa è dove si trova il cuore” e per me è certamente così: L’Aquila la sento casa mia ed è per questo che le dieci cose da vedere saranno in qualche modo legate ai miei ricordi.
Innanzitutto non possiamo non partire da due simboli della città che io, come la maggior parte di chi viene a vivere in questa città, ho scoperto fin da subito: la basilica di Santa Maria di Collemaggio e la basilica di San Bernardino.
Collemaggio, come tutti sanno, è legata alla figura di San Celestino V che ne ordinò la costruzione nel 1288 e qui fu incorato Papa nel 1294. È stata dichiarata monumento nazionale nel 1902. Qui si è svolto il primo giubileo della storia cattolica, istituito con la Bolla del Perdono da Celestino V. Ogni anno il giubileo si ripete il 28 e il 29 agosto e prende il nome di Perdonanza Celestiniana. La basilica conserva le spoglie di Papa Celestino V ed è stata riconsegnata alla comunità nel dicembre 2017.
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La basilica di San Bernardino è stata costruita fra il 1454 e il 1472 in onore di san Bernardino da Siena, le cui spoglie sono custodite all’interno del mausoleo realizzato da Silvestro dell’Aquila. La facciata invece è stata eretta nel secolo successivo da Cola dell’Amatrice. Anche questa basilica è diventata monumento nazionale nel 1902 ed è stata riaperta nel 2015.
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Dopo Santa Maria di Collemaggio e San Bernardino, a L’Aquila è presente una terza basilica: San Giuseppe Artigiano in via Sassa, a due passi dal Duomo di San Massimo (che purtroppo è ancora in fase di restauro). Precedentemente intitolata a San Vittorino e poi a San Biagio d’Amiterno, la sua edificazione probabilmente risale alla fondazione della città. Al suo interno c’è il mausoleo dedicato a Pietro Lalle Camponeschi, condottiero cittadino, conte di Montorio e Vicerè degli Abruzzi, che fu realizzato da Gualtiero d’Alemagna ed è stato dichiarato monumento nazionale. È stato il primo edifico sacro del centro storico riconsegnato alla cittadinanza nel luglio del 2012. Come non ricordare quella che è conosciuta come la “chiesa degli studenti”, sia perché è sede dal 2008 della parrocchia universitaria sia perché si affaccia su via Sassa che era uno dei centri della vita notturna studentesca.
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A proposito di studenti e di università come non citare Palazzo Camponeschi. Il palazzo è stato riaperto al pubblico nel 2017 ed è oggi sede del rettorato dell’Università degli Studi dell’Aquila. Ma prima del terremoto era una delle sedi della facoltà di Lettere e Filosofia e per noi studenti era chiaramente un punto fisso. Tra l’altro era qui che ognuno di noi veniva a iscriversi agli appelli d’esame a penna su di un enorme libro: ebbene sì, non era ancora così tecnologica la vita di uno studente come lo è ora. Ci sono rientrato dopo 10 anni qualche settimana fa, direi quasi per puro caso, ed è stato un tuffo nei ricordi. Nel 1596, palazzo Camponeschi venne donato alla Compagnia del Gesù appena insediatasi in città che vi istituì l’Aquilanum Collegium, antesignano dell’attuale Università.
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Poi c’è uno dei simboli tristemente noti di quella notte di aprile di 10 anni fa: la chiesa di Santa Maria del Suffragio, meglio conosciuta come chiesa delle Anime Sante, e la sua cupola che quella notte crollava in diretta tv nazionale. Io, come molti altri, la vidi crollare dal vivo in piazza Duomo, un momento che non dimenticherò mai. È stata riaperta nel 2018 e rientrarvi è stato davvero emozionante. La chiesa fu costruita a partire dal 1713 in suffragio delle vittime del terremoto del 1703.
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È di qualche giorno fa la notizia della riapertura dell’abbazia di Santa Lucia di Rocca di Cambio, in provincia dell’Aquila. La sua costruzione si fa risalire al XII secolo e al suo interno custodisce un prezioso ciclo di affreschi datato a cavallo tra il XII e il XIII secolo. Per me è legata a tanti ricordi, ad amicizie, a campagne di scavi archeologici: appena avrò tempo andrò a rivederla. È stata riconosciuta monumento nazionale nel 1902.
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Fonte Segretariato Regionale dell’Abruzzo.
Ci sono poi molti palazzi, chiese e monumenti che non ho mai visto a causa del sisma. Ma spesso la vita ti regala una seconda chance e per me oggi la riapertura di un palazzo, di una chiesa, di un monumento è l’occasione per vedere queste bellezze per la prima volta ma soprattutto per condividerne la visione con le mie colleghe e i miei colleghi, anzi per meglio dire con le mie amiche e i miei amici, nonché soci di questa associazione. Questo 2019 è stato ricco di riaperture e ne citerò tre: la chiesa di Santa Maria ad Cryptas di Fossa, comune in provincia dell’Aquila, dichiarata monumento nazionale nel 1902, che conserva un grandioso ciclo di affreschi duecenteschi; la chiesa di Santa Maria del Soccorso, sita appena fuori la cinta muraria, adiacente il cimitero monumentale, la cui edificazione viene fatta risalire a una devozione popolare sviluppatasi nel XV secolo in seguito all’apparizione dell’immagine della Beata Vergine su un muro di un frantoio fuori le mura cittadine; e infine la chiesa di San Silvestro, anch’essa monumento nazionale dal 1902, che, edificata negli anni della fondazione della città, è caratterizzata dai resti di un importante ciclo di affreschi, databile agli inizi del XV secolo, di Leonardo da Teramo, meglio conosciuto come il Maestro di Beffi, e dalla presenza al suo interno, fino al 1655, della Visitazione di Raffaello Sanzio (oggi sostituita da una copia).
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Infine come non citare il MUNDA – Museo Nazionale d’Abruzzo che nel 2015 ha riaperto al pubblico rendendo fruibile una parte della sua collezione nei locali dell’ex mattatoio (presso il Borgo Rivera), con la speranza di rivederlo presto nella sua sede storica del Forte Spagnolo, ancora in fase di restauro.
A cura di Fabrizio Del Monte.
INFO UTILI
Basilica di Santa Maria di Collemaggio
Orari di apertura: tutti i giorni dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle ore 15 alle ore 18
Per informazioni 0862 40416
http://www.santamariadicollemaggio.it/
Come arrivare: https://goo.gl/maps/V8iwZDzXAhF2HSw48
Basilica di San Bernardino
Orari di apertura: tutti i giorni dalle 9 alle 19
Per informazioni 0862 200390
https://www.basilicasanbernardino.it
Come arrivare: https://goo.gl/maps/33FXQemF4LFwe2k88
Basilica di San Giuseppe Artigiano
Per informazioni 0862-361179
https://www.parrocchiauniversitaria.com
Come arrivare: https://goo.gl/maps/mLD4hJhwshS9jnK46
Palazzo Camponeschi
Come arrivare: https://goo.gl/maps/RKF1wnPGcg52f9B69
Santa Maria del Suffragio
Orari di apertura: giorni feriali dalle 9 alle 18, giorni festivi dalle 9 alle 20.
Per informazioni rivolgersi alla Segreteria della Rettoria, sita in via dei Ramieri 4, L’Aquila – Sig. Antonio Ruzza (+39 327 0505620)
https://www.santamariadelsuffragio.it
Come arrivare: https://goo.gl/maps/bnqau6GEf7iB4BWT7
Per approfondimenti: https://semisottolapietra.wordpress.com/2019/06/24/santa-maria-del-suffragio-la-prestigiosa-dominatrice-di-piazza-duomo/
Abbazia di Santa Lucia di Rocca di Cambio
Per informazioni 0862918261
Come arrivare: https://goo.gl/maps/6jTYLo1iiDUgkD9e6
Santa Maria ad Cryptas a Fossa
Per informazioni: per visite si deve inoltrare una richiesta al Sindaco di Fossa, alla mail comunefossa@tin.it
Come arrivare: https://goo.gl/maps/GdCNMfypcEw8J26w9
Santa Maria del Soccorso
Per informazioni 0862/26059
mariadelsoccorso@gmail.com
http://www.santamariadelsoccorso.altervista.org/index.php/it/
Come arrivare: https://goo.gl/maps/Xb7pJuZXiohizhns7
San Silvestro
Per informazioni 086262557
Come arrivare: https://goo.gl/maps/H5Uw4EzVMwF8hztq8
MUNDA – Museo nazionale d’Abruzzo
Aperto dal Martedì alla Domenica, ore 8.30-19.30
Prezzo del biglietto: intero 4 euro, ridotto 2 euro.
Come arrivare: https://goo.gl/maps/AzGGeYCVTzSBYf4K7
BIBLIOGRAFIA
-Antonini O., 1993, Architettura Religiosa Aquilana, Edizioni del Gallo Cedrone, L’Aquila
-Clementi A., Piroddi E., 1986, L’Aquila, Laterza, Bari
-Maccherini M., 2010, Premessa, in Maccherini, M. (a cura di), L’arte aquilana del Rinascimento, L’Una. L’Aquila