Le Grotte di Stiffe sono una delle maggiori attrazioni carsiche della Provincia dell’Aquila: turisti da tutta Italia giungono per apprezzare un fenomeno naturale ancora attivo come pochi nel nostro paese. Il corso d’acqua sotterraneo attraversa la grotta per circa 600 m, formando concrezioni dei più vari colori che sprofondano nei laghetti creando uno scenario fantastico. Il dislivello di circa 70 m crea cascate di incantevole suggestione. Il rumore dell’acqua che scorre, che cade, intimidisce e affascina il visitatore. In prossimità della grotta è possibile ammirare uno degli angoli più belli di tutto l’Abruzzo: da una parte lo sguardo si lascia trascinare sulla placida, morbida visione della conca aquilana, dominata dall’ imponente catena del Gran Sasso d’Italia, dall’altra s’inerpica sull’aspra parete rocciosa, alta 100m, che sovrasta l’ingresso della grotta, e si perde nella lussureggiante vegetazione della forra, attraversata da sentieri perfettamente percorribili.
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Le Grotte di Stiffe sono, tecnicamente parlando, una “risorgenza”, cioè il punto in cui un fiume torna alla luce dopo un tratto sotterraneo; nel caso di Stiffe questo punto è situato all’apice della forra che sovrasta il piccolo paese omonimo. Queste Grotte, poste nel territorio del comune di San Demetrio ne’ Vestini (L’Aquila, Abruzzo), costituiscono la porzione conosciuta e turisticamente attrezzata di un più vasto complesso di cavità carsiche, idricamente attivo. Si tratta di un reticolo carsico evolutosi nel corso del Quaternario che consente alle acque superficiali dell’Altopiano delle Rocche e delle aree montuose limitrofe di pervenire, con percorsi sotterranei, a Stiffe ed alla Piana dell’ Aterno. Proprio la presenza di un abbondante corso d’acqua all’interno della grotta ha permesso, agli inizi del XX secolo, la costruzione di una centrale idroelettrica: alimentata dalle acque trasportate a valle per mezzo di una condotta forzata, di cui qualche tratto è ancora visibile in prossimità dell’ingresso, ed ha costituito fonte di energia sino alla sua distruzione avvenuta durante la Seconda guerra mondiale.
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Entrando nella grotta i sensi sono di colpo investiti dall’ambiente inusuale: la fresca temperatura ed i giochi di luce trascinano la mente a ritroso nel tempo; le gocce che cadono fanno rivivere il fenomeno dello stillicidio che ha dato forma alle insolite stalattiti e stalagmiti; la vista si concentra sull’acqua che spumeggia sotto le passerelle, e si perde in lontananza per catturare ogni dettaglio delle concrezioni; il fiume fa da guida rumorosa dall’ingresso della grotta, nascondendosi quel tanto che basta per far sentire il silenzio, per poi tornare ad esibirsi con tutta la sua potenza, soprattutto d’inverno, in una maestosa sala dove, precipitando con una scrosciante cascata, offre uno spettacolo splendido ed inquietante.
È dal 1965 che le Grotte di Stiffe dalle oscure profondità della terra non cessano di esercitare il loro misterioso richiamo sugli speleologi, non solo abruzzesi, ma da tutta Italia. Le grotte, con innumerevoli laghi e pareti con cascate da superare, rendevano complessa l’esplorazione. La prima parte delle grotte, fu accuratamente esplorata ed oggi, è possibile visitarla. Dopo aver superato l’ultima parete di 25 m, dalla quale precipita una violenta cascata, ci si trova di fronte ad una galleria parzialmente allagata. Al di là di essa si ipotizza l’esistenza di un ambiente sommerso dalle acque, che richiede un’indagine subacquea. Oggi il Gruppo Speleologico Aquilano, in possesso di tali tecniche di indagine, prosegue le esplorazioni. Si percorre la galleria con il canotto fino ad un punto in cui la grotta sembra scomparire sotto l’acqua: ora è necessario immergersi. L’acqua è così limpida che si riesce a scorgere un’apertura a circa sei metri di profondità. Affacciandosi a tale apertura si nota un percorso molto stretto, accidentato e cosparso di rocce, da questo momento il passaggio è consentito ad una sola persona. Il silenzio è antico come la natura, totale, assordante, palpabile. Il tempo sembra in bilico, sospeso sul confine dell’eternità, mentre l’animo sprofonda nella contemplazione dell’ignoto, lasciandosene cullare. Superato l’angusto passaggio si entra in un vasto bacino d’acqua. Questo lago di circa 20 m di diametro è circondato da un salone roccioso che si innalza per 15 m. L’ambiente è grandioso, inviolato, brutale ma bello perché appartiene alla giovinezza del mondo e comunica ancora il respiro potente delle cose appena create. L’emozione e l’entusiasmo che prova chi ha avuto la fortuna di vivere un’esperienza del genere e la sensazione di arrivare là dove nessun uomo è giunto prima, si può solo immaginare.
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La riscoperta di Stiffe è conosciuta da moltissimi anni, l’ingresso e le prime gallerie della cavità sono ricordati dagli abitanti locali a memoria d’uomo. Senz’altro anche in tempi molto antichi, nei pressi della grotta, vi erano insediamenti umani, infatti l’abbondanza d’acqua, la posizione alta sulla valle, ben difendibile e ottimo punto d’osservazione e la facile percorribilità del primo tratto, creavano delle situazioni idonee alla presenza umana. Dai primi anni Sessanta, proprio tra gli speleologi locali, inizia a svilupparsi l’idea di una possibile valorizzazione turistica. L’ambiente interno della Grotta offre buone prerogative per sopportare la presenza turistica. Solo nel settembre del novanta il percorso turistico è pronto per l’inaugurazione. La visita delle Grotte consiste in una passeggiata di 750 m tra stalattiti, stalagmiti e salti d’acqua! Il percorso d’acqua che scorre nelle Grotte da vita a salti e cascate che rendono la visita un po’ rumorosa, solo nella “sala del silenzio” non si sente alcun rumore. Inoltre, nelle zone circostanti alle Grotte è possibile effettuare un percorso naturalistico, perfetto per chi ama praticare trekking immerso nella natura.
“Il nostro territorio per tanto tempo ha costituito con la sua asprezza motivo di emigrazione e di sofferenza. Oggi molti aspetti, una volta di segno negativo, assumono valenza positiva. Dobbiamo ringraziare i nostri padri che, forse involontariamente, ci hanno lasciato un patrimonio paesaggistico e naturalistico pressoché intatto. I monti, i boschi, i borghi medievali oggi si riscattano costituendo motivo di attrazione turistica e quindi di lavoro per i nostri giovani. Un esempio eclatante è costituito dalle Grotte di Stiffe, che rappresentano un caso naturale singolare e di bellezza unica. Una risorsa ambientale che deve essere amministrata con saggezza e con la consapevolezza dell’obbligo morale che abbiamo nei confronti dei nostri figli: consegnare loro integra l’eredità da noi ricevuta.“ San Demetrio ne’ Vestini, 4 Giugno 1933, Il Sindaco Dr. Gaudenzio Leonardis.
A cura di Caterina Giorgi
INFO UTILI
Le grotte sono aperte tutti i giorni dalle 10 alle 18
Per info https://grottedistiffeofficial.it/
Come arrivare: https://maps.app.goo.gl/seTGg2Q6cARE8KFG9
NELLE VICINANZE
Lago Sinizzo (San Demetrio ne’ Vestini)
Sempre aperto
Come arrivare: https://maps.app.goo.gl/Mmh4jULXzD87zg9u9
Necropoli vestina di Fossa
Visitabile senza appuntamento nei fine settimana estivi senza prenotazione (Semi sotto la pietra si occupa dell’assistenza alla visita sia nella chiesa di Santa Maria ad Cryptas che nella necropoli vestina di Fossa).
Per informazioni e per richiedere l’apertura nei giorni feriali e festivi della Chiesa, inviare una mail almeno 72 ore prima a comunefossa@tin.it
Chiesa Santa Maria ad Cryptas
La chiesa è visitabile senza appuntamento nei fine settimana estivi senza prenotazione (Semi sotto la pietra si occupa dell’assistenza alla visita sia nella chiesa che nella necropoli vestina di Fossa).
Per informazioni e per richiedere l’apertura nei giorni feriali e festivi della Chiesa, inviare una mail almeno 72 ore prima a comunefossa@tin.it
Come arrivare: https://maps.app.goo.gl/zzka8ShR1GGgCz5FA
Articoli: https://semisottolapietra.wordpress.com/2022/11/07/gentile-da-rocca-e-la-chiesa-di-santa-maria-ad-cryptas-di-fossa/; https://semisottolapietra.wordpress.com/2023/01/23/unannunciazione-quattrocentesca-nella-chiesa-di-santa-maria-ad-cryptas/; https://semisottolapietra.wordpress.com/2022/08/08/santa-maria-ad-cryptas-e-il-suo-prestigioso-committente-morel/; https://semisottolapietra.wordpress.com/2021/09/27/il-dipinto-della-madonna-del-rosario-in-santa-maria-ad-cryptas/; https://semisottolapietra.wordpress.com/2019/10/07/santa-maria-ad-cryptas/
BIBLIOGRAFIA E/O SITOGRAFIA
– Chiarelli B., 1998, Le grotte di Stiffe: storia naturale dal Pleistocene antico ad oggi, San Demetrio ne’ Vestini (AQ), Progetto Stiffe.
– Chiarelli B., 2002, Le grotte di Stiffe: storia naturale dal pleistocene antico ad oggi, San Demetrio ne’ Vestini (AQ), Progetto Stiffe.
– Gruppo Speleologico Aquilano, 1993, Le grotte di Stiffe, Sant’Atto (TE), Edigrafital.
– Chiarelli B., 1995 , La cascata di Stiffe nel territorio di S. Demetrio ne’ Vestini: immagini e documenti relativi alla costruzione della centrale idroelettrica di Stiffe, Chieti, Tecnovadue.
6 pensieri su “GROTTE DI STIFFE: VIAGGIO NEL PROFONDO”