Alla morte di Lotario di Supplimburgo (1137), Ruggero II di Sicilia, approfittando della crisi in cui versava l’Italia centrale, completò l’occupazione di tutto il Mezzogiorno. Usando come pretesto la difesa dei diritti dei monaci casauriensi dalle usurpazioni del conte Roberto di Manopello, Ruggero inviò il figlio Anfuso per occupare i territori teatini. L’occupazione normanna non si fermò qui, infatti all’iniziale conquista si aggiunsero i contadi di Penne, di Valva e d’Apruzzo, e tra il 1140 e il 1143 venne completata con l’annessione della Marsia, di Teramo, del Reatino, di Amiterno e di Forcona. In questo modo l’Abruzzo era diventato il confine settentrionale del regno normanno di Ruggero II. Il limes Abruzzese ha sempre rappresentato un punto d’incontro/scontro tra il regno normanno e l’impero germanico, il papato e l’impero bizantino.
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I normanni, al fine di rendere sempre più sicura la frontiera settentrionale del regno, la dotarono di insediamenti fortificati realizzati sul modello francese della “motte and bailey”, una fortificazione tipica della Normandia che prevede l’erezione di una collina artificiale o la modellazione di speroni rocciosi preesistenti. In tal modo, come si può vedere nella ricostruzione, eventuali assedianti avrebbero dovuto conquistare l’ingresso, poi il balium (il villaggio fortificato difeso da mura), in seguito la motta difesa da un fossato e solo alla fine il donjon (la residenza nobiliare). Come si può facilmente intuire era un’impresa non da poco.
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Il modello di architettura militare normanna meglio conservato e studiato è il castello di Ocre. Posto in una posizione strategica, la sommità del monte Circolo, da dove la fortificazione controlla la valle dell’Aterno, porta di d’ingresso al regno normanno. Il castello compare per la prima volta nei documenti ufficiali del regno di Sicilia nel Catalogus Baronum (un elenco di tutti i feudatari normanni e dei loro beni, un elenco quindi della capacità militare di ogni singolo feudatario).
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La prima fase edilizia del castello vede il legno come materiale principale da costruzione, caratteristica riconducibile alle prime invasioni normanne del territorio, avvenute tra il 1070-1080, e la prima metà del secolo successivo. Le prime fortificazioni in materiale deperibile, rispondono all’esigenza strategica di fortificare il sito in tempi rapidi. In un secondo tempo, con la definitiva conquista degli Abruzzi nel 1143, il passaggio dal legno alla pietra costituirà un marcatore di potere, segno tangibile della nuova èlite dominante.
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L’attuale morfologia del castello è da attribuirsi alla fase angioina di controllo del territorio, durante la quale venne completamente modificato l’impianto normanno.
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Come i normanni, che secoli prima scelsero come modello le fortificazioni della terra natia, gli Angioni scelsero come matrici i castelli realizzati nel sud della Francia. Sorsero quindi nel castello di Ocre tipologie vicine all’architettura militare transalpina come ad esempio: le torri a pianta quadrata con scarpa inclinata per irrobustire il piede delle mura di cinta; delle torri, le torri rompitratta, lungo le mura per una difesa radente che fiancheggiasse possibili assedianti; e le feritorie poste soprattutto negli angoli degli edifici.
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La cinta muraria, lunga 470 metri, presenta tre torri ad angolo e tre torri rompitratta a pianta quadrangolare, l’intero perimetro era inoltre difeso da un fossato e dalla natura inaccessibile del sito. Anche la pianta interna viene mutata secondo il nuovo modello franco, in cui gli assi viari ortogonali danno vita a lotti costanti e regolari. Il nucleo urbano del castello in questo modo risulta formato da 63 edifici che si affacciano su quattro assi viari principali.
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Il castello durante l’assedio del 1423 ad opera delle truppe di Braccio da Montone, subisce ingenti danni che faranno perdere pian piano il suo originale ruolo militare. Nel XVI secolo la funzione difensiva può dirsi quasi assente, difatti è proprio in questa fase che vengono costruiti una trentina di edifici a ridosso della cinta muraria, segno evidente della fine della vocazione prettamente militare del castello.
A cura di Roberto Campanella.
INFO UTILI
A seguito del sisma del 2009 il castello di Ocre è inagibile. Ma si può visitare fuori le mura.
Come arrivare: https://goo.gl/maps/ERwFfAUuJGCKDFKW8
NELLE VICINANZE
Necropoli vestina di Fossa
Visitabile senza appuntamento nei fine settimana di luglio e agosto 2022 senza prenotazione (Semi sotto la pietra si occupa dell’assistenza alla visita sia nella chiesa di Santa Maria ad Cryptas che nella necropoli vestina di Fossa).
Per informazioni e per richiedere l’apertura nei giorni feriali e festivi della Chiesa, inviare una mail almeno 72 ore prima a comunefossa@tin.it
Come arrivare: https://goo.gl/maps/tz9hp3QPX7RV9KSA9
Articolo: https://semisottolapietra.wordpress.com/2019/09/16/fossa-la-necropoli-che-torna-in-vita/
Convento di Sant’Angelo d’Ocre
Non ci sono orari fissi di apertura al pubblico. Chiamare per richiedere aperture straordinarie e informazioni 0862751413
Come arrivare: https://goo.gl/maps/gPUwKsWEUufCvW1o6
Articolo: https://semisottolapietra.wordpress.com/2019/07/01/o-pace-qua-davvero-e-il-tuo-regno-il-convento-di-santangelo-docre/
Grotte di Stiffe
Tutti i giorni dalle 10 alle 18
Per info 333 785 1582
Come arrivare: https://goo.gl/maps/Zdx22HhGkn55cPtH8
Articolo: https://semisottolapietra.wordpress.com/2020/04/27/grotte-di-stiffe-viaggio-nel-profondo/
Monastero di Santo Spirito di Ocre con Museo civico
Per info http://www.monasterosantospirito.it/ 08621965538
Come arrivare: https://goo.gl/maps/gxwpVkJazNRRMjKk7
Castello di Fossa
Inagibile del sisma del 2009
Come arrivare: https://goo.gl/maps/dBYMdxUYSJ7KcNwB7
Chiesa di Santa Maria ad Cryptas
La chiesa è visitabile senza appuntamento nei fine settimana di luglio e agosto 2022 senza prenotazione (Semi sotto la pietra si occupa dell’assistenza alla visita sia nella chiesa che nella necropoli vestina di Fossa).
Per informazioni e per richiedere l’apertura nei giorni feriali e festivi della Chiesa, inviare una mail almeno 72 ore prima a comunefossa@tin.it
Come arrivare: https://goo.gl/maps/vRdXjFP9cGV9qbMd8
Articoli: https://semisottolapietra.wordpress.com/2019/10/07/santa-maria-ad-cryptas/; https://semisottolapietra.wordpress.com/2022/11/07/gentile-da-rocca-e-la-chiesa-di-santa-maria-ad-cryptas-di-fossa/; https://semisottolapietra.wordpress.com/2022/08/08/santa-maria-ad-cryptas-e-il-suo-prestigioso-committente-morel/ ; https://semisottolapietra.wordpress.com/2023/01/23/unannunciazione-quattrocentesca-nella-chiesa-di-santa-maria-ad-cryptas/
BIBLIOGRAFIA
– Clementi A. 2003, Amiternum dopo la distruzione, L’Aquila.
– Forgione A. 2018, Scudi di frontiera: dinamiche di conquista e controllo normanno dell’Abruzzo Aquilano, Firenze;
Un pensiero su “IN FINIBUS APRUTII. GLI UOMINI VENUTI DAL NORD E IL CASTELLO DI OCRE”