Vi è mai capitato di passeggiare in luoghi piuttosto lontani dai centri abitati e di ritrovarvi nelle vicinanze di una chiesa, piccola o monumentale che sia, totalmente isolata oppure posta in zone marginali? La domanda che sorge spontanea a chiunque è sicuramente: “cosa ci fa qui, nel mezzo del nulla, una chiesa così?”. In realtà, se potessimo farci dare un passaggio veloce da una lussuosa macchina del tempo, capiremmo che quella chiesetta, che tanto strana ci pare oggi lì, non era poi così dislocata dall’abitato. Le zone dell’Abruzzo interno, quelle che tanto sembrano essere distaccate dal resto delle vicende italiane, sono state tra le prime ad aver conosciuto la diffusione del cristianesimo.
E avendo la possibilità di poter scorrazzare nel tempo con la nostra bella macchina, facciamo un salto indietro per dare uno sguardo ad alcune aree alquanto interessanti, ma che passando in automobile, immersi nei nostri pensieri, non notiamo mai. Mentre allacciate le cinture per il nostro viaggio nel tempo però tenete sempre a mente un fatto non poco tralasciabile: L’Aquila, nei secoli che andremo a visitare, non esisteva e neanche c’era l’idea di fondarla! Stiamo andando perciò in aree che ora ci sembrano periferiche e marginali, ma che un tempo erano dei veri e propri crocevia.
Arriviamo ad Amiternum, corrispondente ad un’area odierna identificabile tra Pizzoli, Arischia, Preturo e San Vittorino, insomma il territorio attraversato dalla SS 80. Ma perché qui si diffonde velocemente il culto cristiano? La risposta è molto semplice: Amiternum ha un martire sepolto nel suo territorio! Quelle che oggi sono conosciute come catacombe di San Vittorino, sono il più importante santuario con martire paleocristiano d’Abruzzo. La storia di Vittorino è testimoniata dal V secolo in importanti fonti agiografiche: fu martirizzato nei primi secoli del cristianesimo presso Cotilia, in provincia di Rieti, ma sepolto sul colle dove in seguito nascerà il borgo-castello che da lui prenderà il nome di San Vittorino. Il santuario dove sono conservate le sue spoglie è tuttora visitabile sotto la chiesa di San Michele Arcangelo e non ha mai conosciuto un periodo di abbandono, ma di continua evoluzione visibile grazie agli scavi archeologici che hanno messo in luce le varie fasi di sviluppo. E la posizione di Amiternum è stata la fortuna di questo culto: le gesta e la vita di Vittorino si sono messe in viaggio sui carri e si sono fatte conoscere verso Roma grazie alle vie Salaria e Tiburtina, verso Teramo grazie alla via Caecilia e verso la valle del Pescara grazie alla via Claudia Nova.
Inoltre, spostandoci di pochissimo con la nostra macchina del tempo per andare nell’odierna frazione Marruci di Pizzoli, avremmo potuto far visita, nell’oratorio di S. Lorenzo, alla tomba del monaco Equizio, che fu un precoce diffusore del monachesimo. Anche in questo caso l’importanza delle vie di comunicazioni non è da sottovalutare: ci si trova a nord di Amiternum, nel punto in cui dalla via Caecilia si può raggiungere la via Salaria.
Muovendoci nell’attuale Bazzano, avremmo sentito sicuramente della Passio di Santa Giusta, arsa viva con il padre e Felice in una fornace, che si trova sotto l’attuale chiesa romanica a lei dedicata. Purtroppo, a causa del sisma del 6 aprile 2009, la chiesa al momento non é visitabile e le catacombe non sono ancora state indagate da approfonditi scavi archeologici. E a circa 1km da Bazzano, alle porte di Paganica, si trova la basilica dove riposa S. Giustino, colui che, scampato al martirio riservato a S. Giusta e agli altri, avrebbe provveduto a dare sepoltura ai suoi compagni.
Le due chiese anche se oggi sembrano essere poste in zone periferiche rispetto all’abitato, erano invece poste in due punti nevralgici rispetto alla viabilità e, in seguito, con la nascita di L’Aquila, resteranno legate al capoluogo attraverso assi viari secondari.
Senza tener conto che poi, con la fondazione di L’Aquila, altri santi sono stati sepolti in questi luoghi, basti pensare a S. Massimo, S. Celestino V e S. Bernardino.
Lasciando ora riposare la memoria dei santi che giaciono in queste zone, altre storie sante hanno avuto luogo nei nostri territori: il martirio del vescovo Ceteus o Peregrinus nel fiume Aterno ad opera dei longobardi, oppure il mausoleo (rinvenuto al di sotto della chiesa di S. Paolo di Barete durante gli scavi archeologici) dedicato alla figlia dell’imperatore Vespasiano, Domitilla, convertita al cristianesimo dagli eunuchi Nereo e Achilleo, a loro volta convertiti proprio da quel S. Vittorino di cui abbiamo già parlato.
Ma questa è un’altra storia che avremmo modo di riprendere e raccontare.
A cura di Noemi Cervelli
INFO UTILI
Chiesa San Michele Arcangelo di San Vittorino
Per info: 0862 410808
Come arrivare: https://goo.gl/maps/bjPDd2KqKaowRoy6A
Chiesa San Paolo di Barete
Come arrivare: https://goo.gl/maps/5cY8LUDaoGBmwJyH9
Chiesa San Lorenzo di Pizzoli
Come arrivare: https://goo.gl/maps/LpEH6PBav7nWNXzy6
Chiesa Santa Giusta fuori le mura
Come arrivare: https://goo.gl/maps/XpgYFFK8fUbRJ2qv9
Articolo: https://semisottolapietra.wordpress.com/2020/01/06/la-chiesa-di-santa-giusta-fuori-le-mura/
Basilica San Giustino
Come arrivare: https://goo.gl/maps/bFVA5CVjMfJ6oosU6
BIBLIOGRAFIA E/O SITOGRAFIA
– Clementi A., 2003, Amiternum dopo la distruzione.
– Giuntella A. M., 1999, Abruzzo e Molise, in AA.VV., Alle origini della parrocchia rurale (IV-VIII sec.).
– Somma M. C., 2015, Luoghi e strutture del culto cristiano, in Ermini Pani L. (a cura di), Abruzzo sul tratturo magno.
– Somma M. C., 2015, La fine dell’età classica, l’inizio del medioevo, in Ermini Pani L. (a cura di), Abruzzo sul tratturo magno.
– Redi F., Forgione A. (a cura di), 2014, La chiesa di S. Paolo di Barete (AQ). Dallo scavo al restauro. Venti secoli di storia riscoperti.